Le canocchie mi fanno sempre pensare alla mia Rimini, al mercato coperto e ai pescherecci sul molo davanti al Bagno Zero.
In 10 anni trascorsi in Romagna, ammetto di non essermi mai abituata troppo al pesce dell’Adriatico; arrivo da isole nel bel mezzo del Mediterraneo e da questa parte dello stivale l’acqua – e di conseguenza il pesce – è più salata.
Le canocchie, che in questa parte di Sardegna chiamiamo cicale di mare, si vendono di solito vive e confesso che la cosa non mi abbia mai entusiasmato troppo.
Ad ogni modo sono buonissime e di certo, una specialità di molti ristoranti che in Riviera servono strozzapreti alle canocchie, accompagnati da un bicchiere di fresco Verdicchio.
Vi propongo una ricetta semplice, ma se anche voi siete della scuola del “il crostaceo si mangia con le mani“, vi consiglio di spuntare antenne e piccole punte di cui è ben dotato il carapace della canocchia.
Le dosi sono per 2 persone, perciò se l’equipaggio è più numeroso, voi moltiplicate:
8 canocchie
1 spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
pomodori pachino o ciliegini
peperoncino
prezzemolo fresco
vino bianco per sfumare
sale
200 g di linguine
Mettete a scaldare l’olio in padella, fate dorare l’aglio e aggiungete il peperoncino secondo i vostri gusti.
Versate le canocchie che avrete già pulito, fatele cuocere appena e sfumate con il vino bianco.
In ultimo aggiungete i pomodorini freschi tagliati a spicchi (per il verso lungo).
Intanto fate bollire le linguine e lasciatele indietro un minuto, ultimerete la cottura in padella con il condimento.
Aggiungete il prezzemolo fresco tritato prima di servire.