Raccontare tutto in poche righe sarebbe più che riduttivo, ma qualche foto forse può aiutare!
10 giorni di viaggio
6 giorni di cammino
250 km in bicicletta
8 hotel
9 tappe
3 voli internazionali
3 compagnie
1 treno
A questo si aggiungono volti, sorrisi, saluti, incoraggiamenti, fango, pietre, massi levigati, mare, salsedine, profumo di eucalipto, boschi, foglie coloratissime, muri a secco, ponti romani, passaggi medioevali, strade strette, sampietrini, caprette, galli, cani, cavalli, pellegrini a piedi, silenzio.
Ti colpisce il paesaggio aspro e le ripide salite o discese che ti costringono a spingere una bici che con bisacce e zaino in spalla, pesa quasi quanto me; ti colpisce la bellezza del Portogallo e la gentilezza della gente che sorride.
Gli anziani che ti indicano la strada e la vecchina che ti mette una mano sul braccio quando ti fermi a un semaforo di Santiago e ti dice “Bienvenidos y que los apóstoles te protejan”; ti colpisce il bambino di forse 5 anni che, a Porto, si incuriosisce per la tua bicicletta carica e ti racconta della sua, in portoghese, dettagli compresi.
Ti colpisce il silenzio che si crea quando sei concentrato sulla strada, cerchi di non scivolare con la bici (cosa successa almeno 2 volte), cerchi di stare attento ai tuoi pensieri.
Le mani sono sul manubrio, il tuo smartphone lo prendi raramente, solo per qualche foto.
Il resto può attendere.
Il confine lo passi con un ponte e… benvenuti nella cattolicissima Spagna, benvenuti in Galizia!
Le croci lungo la strada aumentano, il percorso si fa sempre più ricco di chiese, santuari, cimiteri, basiliche, cattedrali che se puoi passare dritto, no! Le indicazioni (le famose frecce gialle) ti ci fanno girare attorno.
Sali verso Nord e comincia il freddo, metti le calze di lana, inizia la pioggia fitta e il vento che nebulizza le onde dell’Oceano.
C’è mare e oceano anche nel cibo: polpo a feira, sardine portoghesi, calamari, gamberi all’aglio, tapas, vino tinto e cerveza. Ai percebes mi son fermata, proprio non ce la faccio.
Arrivi a Santiago de Compostela e quasi perdi le indicazioni, non vedi più frecce, ma raggiungere la Cattedrale non è poi così complicato.
La strada si stringe, la gente aumenta, i negozietti di souvenir anche. Scendi dalla bici perché non puoi più pedalare e improvvisamente arrivi nella piazza. STOP
Ti fermi, hai ancora il fiatone per l’ultima salita e ora sì che ci vorrebbe una telecamera.
C’è chi salta di gioia, chi si abbraccia, chi piange, chi ride, chi balla, chi si siede e resta immobile in silenzio a contemplare una Chiesa di una bellezza disarmante, con guglie alte da fare solletico al cielo.
Ci sei anche tu, ce l’hai fatta!