Castagne, mandarini e cannella

  • 1 bellissima casa immersa nella campagna toscana
  • 3 notti
  • 14/15 nuovi e vecchi amici
  • una quantità di cibo da fare invidia alla combriccola de La Grande Abbuffata (anche se i nostri fini erano decisamente più gioiosi)
  • buon umore e allegria quanto basta

Sembrano le dosi di una ricetta, ma è in pillole ciò che è accaduto lo scorso fine settimana in quel di Pistoia.
Il viaggio per noi inizia da Olbia. Traghetto che fa rotta su Livorno.
Arriviamo in una bellissima casa di campagna; una di quelle case dove ti senti accolto non appena varchi l’uscio.
Profuma di zucchero e cannella, Elena è forse in piedi dalle 7.00 del mattino per realizzare uno dei suoi meravigliosi dolci che ci scalderanno il cuore per l’intero week end.
Enrico è in aeroporto, arrivano due amici da Barcellona.
Le camere sono pronte, la stufa è accesa e tra una chiacchiera e un caffè si fa ora di pranzo.

Nei giorni a seguire la casa diventa un piccolo hotel, tanto che propongo un banco all’ingresso per i check in e i check out.
Ognuno porta il suo piccolo bottino mangereccio.
Così c’è chi arriva da Firenze con paté di fegatini e pane all’uvetta, chi, passato per Napoli e Catania, porta con se una mozzarella di bufala sufficiente a sfamare 25 persone, cassate e cannoli siciliani.
E poi ci sono A&A, due omoni deliziosi e simpaticissimi, esperti in enogastronomia, che arrivano attrezzati di derrate alimentari che neanche dovessimo rimaner chiusi dentro casa per rischio calamità naturali.
E allora via di tigelle, crudo di Parma, pesto modenese, parmigiani di varia stagionatura, tagliatelle, tartufo e Lambrusco.
Arrivano poi dall’Olanda, con un’altra infinita selezione di formaggi, tea e tisane.
Noi portiamo mirto, Fil’e Ferru, s’abbamele e qualche bottiglia di Franciacorta che fa breccia nel cuore dei catalani (d’adozione).
Arrivano poi da Bergamo o dai dintorni e si uniscono giusto per il tempo di una cena. Qualcuno arriva col suo camper dalla Val d’Aosta per trascorrere insieme l’ultima notte.

La cucina va avanti 24h e se non basta, fuori, accendiamo anche il forno a legna, che problema c’è!

Sabato è il momento di una passeggiata in montagna. I colori sono quelli dell’autunno, le foglie dipingono di rosso, giallo, verde le alte pareti dei monti, i tronchi bianchi degli alberi spiccano in questo tripudio di colore, l’aria è frizzantina e i ruscelli suonano la loro sinfonia.
Pranzo in trattoria. Mangiamo divinamente, compriamo qualche barattolo di marmellata e ci portiamo via anche il gattino…si, perchè cerca casa e visto che noi siamo già in 15, uno più uno meno fa poca differenza!

Splendida visita all’Ecomuseo di Orsigna. Qui la farina di castagne si produce come una volta, ci vuole tempo, cura e passione… il risultato è eccellente.

Ma ancor più eccellente della farina è la ricetta di questo fine settimana, merito dei padroni di casa.
Di questo gruppo variegato, i senior si conoscono da più di 20 anni e ciò che li tiene uniti è l’amore per la vela e per un’isola carismatica, che sa di mirto, maestrale ed elicriso.
Io gli sono dirimpettaia, tra quelle isole ci sono nata e cresciuta, non vengo dalla scuola ma dallo stesso mare e dagli stessi scogli.

Perciò grazie di cuore, perché mi son sentita parte di quella allegra, temporanea, famiglia.

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