Sveglia ore 5.30, è ancora buio e mi attende un bel viaggio!
Arrivo a Sardara e ad accogliermi ci sono due buffi labrador.
Claudia (di Fior di Sambuco) mi apre la porta della sua bellissima casa e insieme a lei c’è il suo compagno.
La tavola è già apparecchiata, vi è cura in ogni dettaglio e un piccolo pensiero per tutti i commensali: un sacchetto di legumi di un produttore locale.
Il campanello inizia a suonare e in men che non si dica la casa si riempie di amici e parenti.
Oggi gioco in casa e non posso sbagliare, anche perché le persone che ho davanti a me conoscono bene la pietanza che prepareremo insieme!
Confesso che più che una lezione è stato uno scambio; c’è chi si cimentava per la prima volta, chi in realtà era già abile, chi ricordava i momenti trascorsi nella cucina della madre.
Mi trovo in un’altra Sardegna, altrettanto bella e ospitale. Ci si confronta su ciò che cambia da nord a sud dell’isola, sui dialetti, sulle varie versioni degli stessi piatti tradizionali, sulle ricette…
Il nostro confine è il mare e da questo sono arrivate varie dominazioni, la cui influenza la si vede anche in cucina.
Io preparo la salsa, Claudia i taglieri di salumi e formaggi e arriva il maialetto arrosto, come da tradizione.
Ci sediamo a tavola, un calice di rosso e mi sembra di essere in famiglia.
Grazie a questo variegato gruppo per la bellissima giornata trascorsa insieme.