Che la Seadas o Sebada sia il dolce istituzionale della Sardegna, è cosa risaputa.
Le varianti sono mille, cambia la farina, il formaggio, il modo di tagliare il formaggio, cambia il miele e cambiano gli agrumi. C’è chi mette solo la scorza del limone e chi invece anche quella dell’arancio, chi usa miele millefiori, chi miele di corbezzolo.
Nonostante questo, il risultato è sempre lo stesso… buonissimo!
La Seadas, nasce come piatto salato, un grande raviolo che a volte presentava anche del prezzemolo, capace di saziare pance affamate al termine di una dura giornata di lavoro.
Oggi la versione più diffusa è quella dolce e questa è la mia ricetta. E voi come la fate la Seadas?
La mia ricetta per circa 15 Seadas.
Per l’impasto:
500 g di farina 00
100 g di strutto
50 g di zucchero
Acqua tiepida qb
Per il ripieno:
250 g di formaggio a pasta filata (zucchetta sarda o scamorza dolce)
1 cucchiaino di zucchero
Scorza di 1 limone
Olio di arachidi per friggere
Miele per ultimare
Per l’impasto partite sempre incorporando per prima cosa lo strutto (a freddo) e poi l’acqua, fino ad ottenere un impasto resistente e compatto.
Questa preparazione si chiama pasta violada o violata e va lavorata molto bene e con forza.
Il formaggio per il ripieno, tagliatelo a fette piccole e anche imperfette, l’importante è che siano sottili.
Mettetele da parte e in un altro piatto mescolate la scorza di limone grattugiata e lo zucchero, così da ottenere una sorta di granella. Create il vostro raviolo (grande almeno 10 x 10 cm), fate uscire bene l’aria e lasciate abbondante spazio tra la farcia e il bordo.
Per la frittura, scrivetemi in privato e vi svelerò la giusta tecnica per friggere correttamente questo dolce.