Be’ dipende in che parte della Sardegna tu abbia fatto le vacanze o da quale parte della Sardegna tu provenga, ma quelli che il resto degli italiani chiamano gnocchetti sardi qui li chiamiamo Malloreddus, Chiusoni, Ciusoni e Maccarones de Ungia.
Si fanno col pollice, sempre, ma si usano attrezzi differenti: antichi cesti di canne e asfodelo, tavolette di legno rigate e come nel caso dei Chiusoni, il retro di una grattugia.
Per i sardi, non c’è pasta che unisce più di questa!
La ricetta è semplicissima (per 4 persone):
400 g di semola/semolato di grano duro rimacinato
Acqua tiepida (circa la metà del peso della farina)
1 pizzico di sale .
In Sardegna non usiamo pasta all’uovo e il grano duro tende a mantenere bene la cottura perciò il mio consiglio è quello di scavarli bene, per permettere una cottura corretta (non fatemi gli gnocchi di patate.. quelli sono un’altra cosa!).
Il condimento per tradizione è un sugo di pomodoro e salsiccia fresca o pasta di salsiccia (nel Campidano, si aggiungono anche zafferano e finocchietto).
Il piatto si può completare con un po’ di pecorino sardo e Totus a mandigare!
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